• Pubblicata il 08/08/2012
• Autore: Marco

Non fate incazzare vostra moglie - Cuneo Trasgressiva

Fuori ci saranno 38 gradi. Per fortuna l'aria condizionata, nella spaziosa camera del discretissimo motel situato lungo la via Emilia, funziona alla grande. La signora, vestita solo di un perizoma trasparente, se ne sta a gambe larghe, comodamente seduta sulla poltrona di fianco al tavolino. Sta parlando al telefono con il marito. In ginocchio davanti a lei mi diverto a stuzzicarla carezzandole, con la lingua, la morbida carne intorno al tessuto. La sento dire "Caro non so a che ora torno, adesso siamo in pausa ma la riunione andrà avanti per almeno altre tre ore" Sento la troia fremere sotto la mia lingua ma la sua esperienza le consente di mantenere la voce inalterata, come se nulla fosse "Certo tesoro, appena finisco corro a casa, non temere. Adesso scusami ma devo proprio andare". La sento tirare un sospiro di sollievo mentre chiude la comunicazione. "Sto cornuto, mi sta addosso sempre più" "Forse sospetta qualcosa" le dico (considerando che sono anni che la nostra relazione va avanti). "Non me ne frega un cazzo di quello che pensa, mi fa incazzare e basta" "Tesoro mio" le dico alzandomi in piedi e mettendole sotto al naso il mio uccello già in tiro "invece di incazzarti con il cornutone pensa a far godere il tuo maschio". La signora non si fa pregare e attacca a pompare a due mani. "Nettiti comodo" mi dice invitandomi a sedere al suo posto. Adesso è lei in ginocchio, sento la sua lingua carezzarmi le cosce, leccarmi i marroni con lentezza esasperante. Le afferro la testa e la costringo ad attaccarsi ancor di più. So che quanto più è incazzata col marito tanto più diventa troia perciò la sfido in un gioco antico ma sempre nuovo "Perchè non mi fai tutto quello che non faresti mai a tuo marito?" Mi stringe il cazzo duro e mi guarda senza timore "Sei un porco, cosa vuoi che faccia?" Le appoggio i piedi sulle spalle, infilandole sotto al naso il mio orifizio peloso. "Leccami il buco del culo troia" esigo senza tanti preamboli. La zoccola non si fa pregare. Mi godo la sua carezza umida pregustando quanto piacevole sarà il pomeriggio prima di ritornare a soffocare nella calura della campagna emiliana.......

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