• Pubblicata il
  • Autore: Sigfried
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Lavaggio automatico - Cuneo Trasgressiva

Sono Alfredo, un uomo di 22 anni, ho una corporatura esile, pelle chiara, un viso dai lineamenti molto delicati circondato da lunghi capelli biondi mossi, il giorno della storia avevo deciso di portare la mia biancheria intima ad un autolavaggio, quelli automatici, prendo un borsone e ci infilo la mia roba molta della quale di colore rosa, mutandine, calze femminili, body (ogni tanto quando sono solo mi piace indossare biancheria intima femminile, fà uscire l'Eleonora che c'è in me), pèrendo la mia auto e vado al lavaggio automnatico, dentro non c'è nessuno, d'altra parte è estate, apro uno sportello, ci infilo la mia roba e poi immetto il detersivo, con la coda dell'occhio vedo che è entrato un giovane uomo di colore, mi viene vicino e apre l'oblo della macchina, io una volta che ho fatto azionare la macchina mi siedo però vedo che lui mi fissa e mi sorride e poi viene vicino a me "ciao io sono Philip, ho visto per caso che hai messo a lavare molta biancheria intima femminile, molto bella, è roba tua?", "ciao sono Alfredo, bè insomma, è roba che avevo messo alla rinfusa e non trovavo più, oggi l'ho trovata e ho deciso prima di metterla via di lavarla", "Allora è roba tua, che indossavi prima, adesso non la indossi più?", "Si ohgni tanto, quando capita un'occasione particolare", "Nel senso quando il tuo uomo ti vuole en femme", "Non ho nessun uomo Philip", "mi sembra strano", all'improvviso Philip mi abbraccia e mi bacia, un bacio lungo, caldo, passionale, io all'inizio sono meravigliato, impreparato ma mi lascio andare e corrispondo al bacio, lui mi toglie la maglietta, mi stuzzica i capezzoli che ho sensibilissimi, difatti delle vere e proprie fitte di piacere mi9 sconvolgono, mi scaldano, mi eccitano, mi lascio andare alle avances di Philip, adesso mi toglie il pantaloncino e abbassa la mutandina vedendo il mio culetto molto femminile senza peli come pure le gambe, "Ti voglio, ti voglio mio, mi piaci Alfredo, ti voglio mia", Philip è un ragazzo molto robusto, mi alza di peso mettendomi le sue mani sotto le ascelle e letteralmente mi infilo perfettamente sul suo uccello, lui è meravigliato, ha un grosso uccello e molto lungo ma il mio culo è largo, molto largo, è sempre stato naturalmente largo, è sempre stato culo adatto a prendere grossi cazzi, ci baciamo ancora, la sua lingua è nella mia bocca, ora comincia a scoparmi, colpi lunghi e profondi ma io ormai sono in estasi e gli chiedo, lo prego di aumentare il ritmo, di aprirmi, di possedermi, di farmi suo, "Certo tesoro mio, frà poco diventerai mia, la mia femmina, la mia amante, ti adoro, sei caldo, appassionato, dolce, sii, sii, siii eccomi, eccolaaaa, sborroooooo", Philip mi inonda il cyulo di 9 fiotti di liquido caldo, ci accaxiamo uno nelle braccia dell'altro, le macchine hanno finito ma non vogliamo lasciarci ma èp tardi, è ora di chiusura, allora con molta fatica mi sciolgo dall'abbraccio, mi rimetto a posto, prendo il saccone e prendo le mie cose, Philip è dietro di me, mi abbraccia da dietro e mi sussurra "Amore, vieni a casa mia, ti vogklio vedere en femme e ti battezzerò col nuovo nome, dai ti prego vieni, stanotte dormi con me, sii la mia donna questa notte", "Philip speravo in queste parole, andiamo, vengo a casa tua e sarò la tua femmina.

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02/11/2012 19:55

çe Roj

Eleonora, Philip, che emozione mi avete dato a leggere il Vs. racconto. Vorrei conoscerVi...

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